I DELIRI DI TORQUEMADA

AMICI-NEMICI

La poesia è morta. A ricomporla c’è sempre qualcuno che si propone come start-up, nel rimetterla in gioco, ignorando che la poesia è una dama che usa vestiti Red Carpet e non gonne stretch da outlet.

Il risultato è un gioco a perdere, causa l’assenza di professionalità, (che non è puro e semplice professionismo), ma prodotti indirizzati ad una società avvilita dal Covid19 che si sente estranea al divenire linguistico in poesia.

Oggi, emerge la necessità di ricostruire quanto è stato finora prodotto, a cominciare dagli inizi del Terzo Millennio,  caratterizzato dalle falsificazioni. 

Congiuntamente a questi brand, che hanno fermato ”il pendolo della letteratura”, si comincia a paventare l’idea di trovarci nel culmine più debole della civiltà letteraria attaccata dal nonsenso. Chi inquina la  poesia, avendo propri strumenti operativi a disposizione, non fa che proporre campionature di linguaggio facendole passare come sistema contro la stasi operativa della Forma, fino a condizionare la libera mente.

Determinata la Forma poetica, con il rifiuto dell’IO, del Super Io e dell’Elegia, non rimane che difendere il Gruppo poetico, come fa Giorgio Linguaglossa con gli aderenti alla sua Rivista L’Ombra delle parole, difendendo i suoi adepti da tutte le incursioni critiche negative, anche se ciò che si riesce a pubblicare non ha nulla che possa identificarsi con una strofa poetica. Se si guarda la rivista letteraria, il campionario estetico non ha nulla a che vedere con la poesia trattandosi di montature lessicali squilibrate,  prosastiche, illegittime di fronte all’arte poetica che è ben altra cosa laddove si esplica con la decomposizione del verso  limitato a 7- 8 righi, tutti decalibrati, ma che il Direttore della Rivista non indugia a proteggere i  produttori di simili squilibri, con una ambivalenza che sa di protettorato, da una parte e di critica negativa dall’altra, quando dichiara la crisi della poesia “posizionata nella glottide, dove esce come falsetto, squittisce a metà tra la glossa in un connubio indecente”.

Proveniente da una lettura di nobili Riviste quali il Caffè di Giambattista Vicari di cui ho anche un giudizio critico, non  palliativo, ma importante, e poi Officina, Il Politecnico, Micromega ecc.ecc. da cui mi sono fatte le ossa, e  poi venire  a leggere le liquefazioni stercali su L’Ombra delle parole, mi viene da autoisolarmi come migliore scelta per non essere baracchinato insieme a Intini, Puglisi, Pierro, ecc. che se dipendesse da me li metterei tutti alla porta, perché- inquinano la poesia riportandola nelle posizioni di Retroguardia, e che Giorgio Linguaglossa, nonostante tutto li difende a spada tratta, non rendendosi conto che affossano la Rivista rendendola squilibrata e attaccandomi per le mie oneste dichiarazioni.

Il termine Kitchen, che equivale a cucina, è proprio di chi segue le lezioni dello chef Cannavacciuolo, e non trovando altra terminologia più adatta nel definire questo lessema, che fa? ritiene mondezzaio l’era del postmoderno.

Si tratta, più in specifico, di un termine ideologico nel processo di repressione del Passato e del Presente, e della tossicodipendenza verso il Vuoto e l’Assenza, e chi non è di questa  opinione, scatta la molla della frattura amicale ricorrendo all’emarginazione, come processo dinamico per escludere chi è di parere contrario.

Scrive Sanguineti: (”durante una conversazione serale, piuttosto squallida (non ricordo i particolari, ormai) e a tratti astrattamente teorica, ho sentito che eravamo segnati da una mortale malattia morale: è stato quando ho parlato della degradazione della quotidianità: (e dovevo insistere meglio sopra questo nostro lasciarsi andare così, schiacciati tra il patetico e il volgare, chiusi nel deforme dell’esperienza borghese). (Reisebilder, 31, p. 49).

Gli anni Sessanta proposero un’offerta di letteratura che assorbiva la curiosità del pubblico. Diversa cosa è  l’ipotesi di ricostruzione del linguaggio ad opera di chi crede che tutto debba ripartire con le frattaglie, ma che alla fine diventano utopia della forma, creando una PALUS PUTREDINIS di autentico anarchismo: un vero regime di deformazione ideologica all’interno dell’Ombra delle parole.

Uno degli strumenti più affilati è la ritorsione negativa di ciò che è stata la Tradizione facendo di essa un unico Fahrenheit.

Le revisioni stilistiche sono sempre necessarie e utili, ma senza abiurare l’enorme biblioteca che è stata la poesia nel corso della Storia.

Adler  vede nella volontà di potenza l’impulso principale che domina l’uomo (e anche il poeta) soggetti  su cui opera il critico nella più assoluta autonomia, influenzando le scelte, estetiche e linguistiche, accompagnate da supporti filosofici come nella regia di sub-plots praticata da Linguaglossa.

Tutto questo lo si trova in ogni Blog e su internet, dove ciascun critico agisce con una propria direttiva che col tempo si atrofizza anche per l’assenza di un mercato del prodotto librario ormai in decadenza.

A parte la fuoriuscita  dal panorama  della sociologia, dell’antropologia culturale, e della psicologia, come metodi analitici per l’analisi del testo poetico, si assiste ad un soggettivismo psicoestetico asincronico,  dissacrante, come riduzione dell’arte  senza alcuna  indicazione positiva del linguaggio  nella costante schedatura di frasari disarticolati, messi ogni giorno in vista come tanti prodotti Conad.

 In questo contesto vengono fuori le ipotesi di scrittura più differenti  verso il lettore che o rifiuta la digitalizzazione del testo o se ne va altrove nella ricerca del reale, mancando la potenzialità e la progettualità del dire.

Quanto alla mia posizione e agli interventi tipo Torquemada adottati da Linguaglossa, preciso quanto segue.

  • Non ci sarà da parte mia nessun ripensamento per tornare a collaborare con la Rivista, attenendomi alle parole di Linguaglossa quando mi augura la buona uscita dalla Rivista andando altrove.
  • Il nome di Linguaglossa dovrà sparire dal mio curriculum.-

 Cordiali saluti.

Precedente INEDITO DA "CAMBI DI STAGIONE" Successivo AMICI-NEMICI- SECONDA PUNTATA

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.