Inedito di Mario M. Gabriele

Segreti e ipocrisie stavano alla pari 
nella notte più lunga dell’anno.

Un giorno ti svegli e ti manca qualcosa:
il prontuario terapeutico abbandonato chissà dove,
il volume di David Grossman
sul n.151 di Robinson lasciato la sera prima
con le virtù femminili su tematiche lessicografiche.

Aveva ragione Daimon con le amicizie Gen Z
il meno che si potesse articolare 
sulle diversità della vita. 

Uscimmo dallo store
con Puffy a guardia dei barattoli Monge.

Successe tutto all’improvviso 
col Genderless makeup.

Domani la Tribal Art realizzerà 
il viso di Nency imitando Monnalisa.

Tu, portami lontano dallo tsunami,
fuori dal volo dei fenicotteri 
nei primi mesi dell’anno cinese.

Qualcosa si mise contro
come un albero lungo la tangenziale
lasciando i capitoli del Bing Bang,
tra macerie e ipotesi, 
e la versione in double face 
dei versi su il giudice Arnett e il dottor Meyers
con i loro epitaffi. 


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