REGISTRO DI BORDO: INEDITO di Mario M. Gabriele

DA REGISTRO DI BORDO – INEDITO

L’afa  offrì una tregua.
Il professore Ernest non ha mai fatto jogging
dopo  la fibromialgia.
Per sistemare il primo piano
la famiglia Oliver ha messo nel giardino
il cartello:
                   House for sale,
anche se l’abitazione sembra un quadro di Monet
e c’è una tomba vuota, a due passi dall’autostrada,
con le statue come sull’isola di Pasqua.
I bluesmen cantano:Happy Days,
ed è un ritorno ai fantasmi del passato
in un amarissimo amarcord di tempi sincopati.
Jessica crede nello Zen.
Padre Olmer ha lasciato il testamentum.
Nel primo capitolo del Canto di Corvin,
ci sono passaggi che ricordano il Deuteronomio.
-Non sono abbastanza sicura di andare in Lituania,
ma se non fosse possibile- disse Kalina,
-passerò il tempo a seguire
The Order of  the Burial of the Dead-.

Alle 18 torna Milena.
Prepara la cena. Il tavolo ha quarant’anni.
Sale il fumo fino alla lampada.
Andrea rinnova aria fresca.
E’ così invecchiata Masina che non ricorda
neppure la contemplazione primaverile
con i primi raggi di marzo.
Il ritorno di Gesualdo
non ha portato i canti della Salvezza
e della Solitudine come passepartout.

 

 

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