TESTO UNIFORME ALLA NOE – INEDITO

Appena formalizzato e sottoposto a più verifiche da parte mia per il lasciapassare su Altervista, e FB, presento questo mio testo poetico all’attenzione dei lettori  e della critica perché ne valutino, attentamente il substrato filosofico, linguistico, estetico, ed esistenziale, perché la poesia ha bisogno di molti sottosuoli, per non essere semplice esposizione dell’IO e di teorizzazioni personali.

Testo inedito da: In viaggio con Godot.

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Il surrealismo, cara, l’abbiamo riscoperto
una sera d’agosto passando in via Torselli.
Erano i barattoli di Warhol
e le tazzine di Keith Haring
più che di un artista sconosciuto;
né sapevi, chiusa com’eri
nel tuo mondo di griffe ed evergreen,
che quella collezione fosse il meglio dell’Art Now
presentata dai signori Baxster
nella Galleria di Jan Buffett.
Ora solo un colore sopravvive in noi,
ed è autunno, prèt à porter.
Lucy  seguiva il pensiero di Dennett e Florenskij.
-Perché  fai questo?- le dissi.
C’è una stagione per la frantumazione
e una per la resurrezione!
Suor Angelina aveva in mano
le anime degli ottuagenari.
La sepoltura dei morti? si chiese.
-Parlatene tra voi se vi va bene-.
E rimanemmo tutto il pomeriggio
in una riva  all’altra,
facendo il giro del faubourg,
tra vecchie palme,
e cipressi  ammutoliti,
leggendo i libri della Biblioteca di Alessandria.
Il  brahmano disse di stare alla larga dagli embrici.
Erika invitò  i sapienti di Villa Serena
ad un cocktail party,con brioche e gin-tonic,
perché parlassero della Vocazione di Samuele
e degli Oracoli di Balaam.
La mia anima è una barca,
senza mare e né sponde.
Ci fermammo sotto i portali.
Una voce si levò dal coro.
Iene e leoni fuggirono dal bosco.
Tacquero  i muti e i sordi
e quelli che vennero con amore e afflizione
a seguire il flauto magico di Hamelin,
gli oroscopi di Madame Sorius.

 

 

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2 commenti su “TESTO UNIFORME ALLA NOE – INEDITO

  1. Il “nichilismo” è la verità, divenuta sovrana, secondo la quale tutti i fini dell’ente finora dati sono venuti a cadere. Ciò implica che il carattere e la direzione della posizione di valori e la determinazione dell’essenza dei valori mutano. la trasvalutazione pensa per la prima volta l’essere come valore. Cono essa la metafisica incomincia a essere pensiero dei valori (…)
    Se una tale trasvalutazione di tutti i valori finora validi deve essere non soltanto messa in atto, ma anche fondata, a tal fine occorre un “nuovo principio”, cioè la posizione di ciò in base a cui l’ente nel suo insieme deve essere nuovamente determinato in modo decisivo. Ma se questa interpretazione dell’ente nel suo insieme non deve avvenire partendo da un soprasensibile posto prima “sopra” di esso, allora i nuovi valori e la loro misura possono essere attinti soltanto dell’ente stesso (…)
    Se la fondazione della verità sull’ente nel suo insieme costituisce l’essenza della metafisica, allora la trasvalutazione di tutti i valori, in quanto fondazione del principio di una nuova posizione di valori, è in sé metafisica (…)
    Ogni potenza è potenza soltanto in quanto e fintanto che è più potenza, cioè potenziamento della potenza. La potenza può mantenersi in se stessa, cioè nella sua essenza, soltanto oltrepassando e sorpassando il grado di potenza di volta in volta raggiunto, dunque oltrepassando e superando se stessa, diciamo: superpotenziandosi. Non appena la potenza rimane ferma a un certo grado di potenza, diventa già impotenza.».1]

    1] M. Heidegger Nietzsche 1961, trad it. Franco Volpi, Adelphi, 1994, p. 556

  2. mariomgabriele il said:

    Leopardi ha aperto la strada ad una sterminata concezione del Nichilismo, abbattendo ogni illusione e inganno. Tutto il mondo appare ai suoi occhi privo di significato. Ogni Ente è predestinato al Nulla.L’uomo ne è la vittima principale.Seguono altri Enti minori. Anche l’Universo ne fa parte con tutta la sua costellazione in frantumi.Lo stato doloroso dell’esistenza non concede nessun approdo salvifico se non ricorrendo alla teoria effimera del piacere e della felicità che sono altre articolazioni dell’illusione. Ogni ricorso ad altre sponde è un approdo verso il Nulla. Memoria e immaginazione sono nell’idillio L’Infinito la riproduzione del Nulla.Da qui l’amara conclusione e constatazione “che ogni cosa che esiste è a fin di male.Non vi è altro bene che il non essere”.Da un punto di vista psicoanalitico, sembrerebbe quella di Leopardi, una situazione di tipo psicotico, nevrotico, di fragilità psichica, accompagnati dall’ironia e dalla indifferenza che finiscono con l’essere una sorta di forza centrifuga che proietta all’esterno schegge di autoannullamento. Scriveva Freud: I poeti sono alleati preziosi, e la loro testimonianza deve essere presa in attenta considerazione, giacché essi sono soliti sapere una quantità dii cose fra cielo e terra che la nostra filosofia neppure sospetta. Particolarmente nelle conoscenze dello spirito essi sorpassano di gran lunga noi comuni mortali perché attingono a fonti che non sono ancora state aperte dalla scienza”. Il concettualismo terrestre di Leopardi non trova corrispondenza con l’Idealismo hegeliano e dei frati cappuccini.E’ il deserto dell’anima a prevalere su ogni biblioteca religiosa. Se c’è un Dio questo è il Nulla.Potremmo definire Leopardi un poeta Maudit? Penso di sì se colleghiamo la sindrome nichilistica al centro del malessere esistenziale.Soprattutto quando subentrano in lui “la pulsione di morte e l’elaborazione del lutto, all’immaginazione del piacere”E qui entra inevitabilmente Heidegger che in un certo senso giustifica il nichilismo di Leopardi quando egli ricorre alla ragione.”L’esperienza del pensare è un “viaggio”, un “andare verso” qualcosa che riconverta l’illusione in un tetro paesaggio di insignificanza, mentre per la Religione tutto questo è desertificazione dell’anima negazione di Dio.

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