TESTO INEDITO DA “POST KITCHEN” di MARIO GABRIELE

Tu ed io al bar Bonetti
con cardigan Pennyblack
e vestito color fumo di Londra,
aspettando Beckett al Rosebud.

-Le lascio una bottiglia di Scotch Whisky 
prima  che  finisca di leggere, Murphy,-
disse il barman a Mister Winston.

Confesso che qui è un vero saloon
di reperti d’arte alle pareti,
con i quadri di Cure Violence
contro i crimini nei quartieri 
benché si muoia dappertutto
senza un domani per il futuro.

Rinuncio a fare un selfie a Janet.
Il Botox le ha rovinato le labbra
e il sorriso non è più quello della Gioconda.

Alan e Mary, ricuciti i sogni,
hanno riaperto le credenziali
presso la Deutsche Bank
per andare in un altro quartiere.

Una casa nuova 
è sempre un bel profilo di donna.

Non sarà Manhattan! 
Ma è come andare in un motel a primavera.


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