INEDITO DI MARIO M. GABRIELE PER RIMANELLI

A Giose Rimanelli

 

Graffiti riaffiorano nel tempo.
Ur –Macchina  giace nel cassetto
”manoscritto inutile” e poi Detroit Blues:
agonia di città del 67, con 43 morti, 657 feriti,
7.700 arresti, 682 incendi, tra dolore, esilio, rancore,
tu,Sonny Boy e Alien, passenger tra Città-States
e Regione-Mondo, lontani dal “crudo Molise”
come un fossile del passato.
A sentire Hewitt dopo  We Took Our Paradise,
si direbbe una storia  di sangue e amore
tra i Bloods e i Crips per una ragazza di nome Maria,
che ci ha aiutato a vivere
con le  parole che sono state lampade accese
come lucciole nel giardino di Laura Marcello.
Le Terzine estorte dal silenzio,
chi le legge, Giose? sono viadotti dell’anima:
“….adesso , nel mezcal, quella tua cura
insana nel rimescolare amore
-puerta  del ser – con quanto trasfigura
o infogna, il breve ponte del dolore,
ma il viaggio va al di là della  figura,
oltre lo scandire battito delle ore”.
Non abbiamo un’àncora di salvezza
nè piroghe per attraversare il mare.
America di Caryl Chessman e Martin Luther King,
di Angela Davis e dei Black Power.
Ma sempre americano è il condor dell’Oklahoma!
Un nero fumo di fuoco
avvolge  questa estate  di rogo Fahrenheit.
E’ orribile, Giose!
Anche Il diavolo Babalù fa festa
nei boschi e nelle valli di questa Italy
dove Il tempo nascosto tra le righe,
e Il tè in casa Picasso,
celano l’ansia e il volto di Bambolino,
eccetto domami: appeso a un filo.

…………………………….

Graffiti, Ur-Macchina, Detroit Blues, Le terzine estorte dal silenzio, Il tempo nascosto tra le righe, e Il tè in casa Picasso, sono opere di Giose Rimanelli, professore emerito di Italiano e di Letteratura  Comparata all’Università di S.U.N.Y. a Albany, nato a Casacalenda (Molise).

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