INEDITO DI MARIO M. GABRIELE

Fuori il buio. La luce che torna. Che abbaglia.
Qualcosa rimane. Sabbia nella sabbia.

Ricordi su display.
Trauma per un vestito in disuso.              .

Fuori e ovunque il buio. La luce che torna.
Oh Shery, ricordi Parigi?

Et c’est la Nuit, Madame, la Nuit!
Je le jure, sans ironie!       :

Una tavolozza  con l’arcobaleno.
La piastra sul fuoco. Go, go!

Fast Food e Hamburger
ai tavolini della Conad.

Aria grigia, pesante. Smoke in the eyes.
Ma  dove è finito Chagall?                                               *

Un passo all’indietro. Reperti fossili.
Fonemi e poliscritture.

Sogno di una notte di mezza estate
con Sara Kestelman e David Waller.    

Le calze di Nancy sul sofà.
La vita: una garrota!

Piccole voci a chiusura del coro.
Uno zufolo nel bosco.

Ketty Borromeo  con gli occhi di lince.
Gli anni nel libro del vento.          

Scatti di Nikon ad Auschwitz
e sulle scarpe di Ninì il Rosso.

Stilmann che dice?  
Aspetta il Washington Post.

Candelabri su Hebron,
come i ceri di una volta a Detroit.

Shalom!

Precedente Prefazione di J. Taylor dell'Antologia, tradotta in italiano Successivo INEDITO DI MARIO M. GABRIELE

2 commenti su “INEDITO DI MARIO M. GABRIELE

  1. Continua la rassegna dei gusci vuoti di cui è fatta la nostra esistenza. Ma tu sai che questa è quotidianità, bastevole quotidianità, solo ingentilita da fuggevoli pensieri, rimandi, sensazioni, buone letture e conoscenza. Il minimo della vita è anche il massimo: chi se ne rende conto non può dirsi pessimista. Anzi, è questo il nichilismo positivo di cui si sa ancora troppo poco. Grande Mario M. Gabriele, sei un maestro per tutti noi.

  2. tu scrivi, caro Mario, «fonemi, reperti fossili e poliscritture», ed hai già dato la chiave per l’ermeneutica del tuo pezzo jazz. La tua è poesia pop-corn, pop-jazz, pop-corn, pop-poesia, poesia da tavolino da bar, nuovissima, da gustare con un Campari soda e una quisquilia del TG in mezzo ai rumori di fondo: intermezzi, nanalismi, banalismi, truismi, incipit, explicit, inserti pubblicitari. Sei il Warhol della pop-poesia italiana. Il che non è poco. La pop-poesia che si gusta con le patatine fritte del Mc Donald’s

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.