INEDITO DI MARIO M. GABRIELE

Non ora. Chiudi le imposte.
Porta Snoopy nel giardino.

Dopo  lascia qualche spiraglio di luce.
aspettando l’icona del passato.

Mai avute le monetine d’argento per regalarle a Judy..
24 ore per finire le ultime gocce di Serenase.

Jenny rinuncia a vedere Shining
per la troppa neve negli occhi.

Non ora. Ci sono  modelli di Giovanni Raspini e profumo DIOR.
Sopra e sotto l’albero i viaggiatori lasciano residui di Kitchen.

Fra poco sarà Navidad, ci pensi?
Dopo un lungo tira e molla tra i vivi e i morti
non restano che le vibrazioni dell’Essere.

Il Sito nato per la generazione di Millennium
ha raggiunto il massimo del  follower.

Con la pioggia in arrivo ci rimettiamo la giacca di tela imbottita
con chiusura a zip di Guess Footwear.

Non ora. Fra poco sarà Navidad.
Ogni drink ha una storia quando arriva San Silvestro
e l’anno nuovo fa fatica a entrare.

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2 commenti su “INEDITO DI MARIO M. GABRIELE

  1. Non tutto dell’inconscio è interpretabile, c’è sempre qualcosa che rimane «fuori». È un qualcosa che si rifiuta alla legge della castrazione e che si realizza e si ripete nel sintomo. Per Freud il sin-tomo è coazione a ripetere, ciò che è obbligato alla ripetizione; per Lacan è ciò che resiste alla castrazione del significante, il resto dell’operazione di castrazione, è rappresentato dall’oggetto (a), che è ciò che rimane «fuori» dalla simbolizzazione del linguaggio: la perdita di senso che si realizza nell’operazione del linguaggio. Il «resto», prodotto dalla legge di castrazione, è qualcosa che rimane «fuorilegge», fuori dalla legge del simbolico e, nello stesso tempo, implica un godi-mento, mai pienamente riconducibile alla legge. È attraverso la costruzione inconscia dell’oggetto (a) che si produce in rapporto al residuo di godimento pulsionale, che il soggetto trova il modo di separarsi dall’Altro.
    Nella definizione del concetto di oggetto (a), Lacan si è ispirato a Marx, infatti, l’economia del capitale si fonda sulla sottrazione di un quantum alla retribuzione salariale (pluslavoro), ciò che aumenta il profitto (plusvalore); per Lacan la sottrazione di godimento produce l’oggetto (a), che coincide da un lato con una perdita di godimento, dall’altro con il plusgodere ossia con un’eccedenza di godimento.

    La legge della struttura è dunque legata ad un prezzo, che si converte in perdita ed eccedenza di godimento.
    L’oggetto (a) è un concetto chiave della psicoanalisi lacaniana, la sua formulazione permette di accedere alla comprensione ed alla cura di quelle psicopatologie così diffuse nella società liquida, i cosiddetti nuovi sintomi. Per Lacan la ripetizione è caratterizzata da un ritorno di godimento che, in quanto contemporaneamente perdita, è quello che Freud ha formulato come oggetto del desiderio, «l’oggetto perduto».

    Come dire che nella poesia kitchen di Mario Gabriele i significanti sono dotati di un plusdigo-dimento non indirizzato verso alcuna meta, di un plusvalore che dipende da una mancanza, da un vuoto di godimento che si genera nel soggetto dalla infrazione del significante. Così, parados-salmente, tanto più aumenta la mancanza di godimento quanto più aumenta il plusvalore dei si-gnificanti che vengono rafforzati con una robusta iniezione di significanti volatili. Possiamo così dire che il linguaggio poetico di Mario Gabriele sia affetto da un problema esantematico, da una esplosione di significanti-sintomi alla stregua delle psicopatologie diffuse nel corpo sociale, di una labirintite dei significanti i quali vengono a perdere l’orientamento e la direzione.

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