INEDITO DI MARIO GABRIELE

Fu un anno di rapide sentenze
e pax vobiscum.

Chi lasciò il verderame
conobbe il lato oscuro
della Ragazza di Stillwater.

Ci sono episodi
che non vanno catalogati
se non per la Storia.

Nessuno sa dire come fidarsi
del tempo e dello spazio.

C’è una inquadratura nella mente
che torna a galla come Moby Dick
e il viso di Meryl Streep.

Pare che il corpo non voglia liberarsene.
Spesso si va in blackout.

Se non lo fai tu, Gery,
lo farà certamente Albert
captare gli ultrasuoni.

La donna di Mister Power
ha l’inverno nelle mani.
Medita sui naufragi e i porti hawaiani.

Mai parlato di vita eterna, Maurice!
ma di Ghosts durante i sogni
e nei bar lungo l’autostrada.

Marta ha avuto più tempo
per le calze di lana
e le tavole senza tabù.

Nei grandi magazzini
c’è il novel food.

Sam ha superato il cardiopalmo
con il pepe di Cayanne.

Torniamo così ai tartufi
e a ciò che riesce a staccare l’autunno
dai vitigni delle Langhe.

-Anche tu sei collina
e sentiero di sassi….
Tu non dici parole-.

Skelly ha un un nuovo engagement
con Radio Live e il sound
Can’t Take My Eyes Off You.

Sarà necessario ricaricare gli orologi,
e discutere sui lavori nel giardino.

Un ago di pensieri ha trapunto le stelle.
Un sarto ricuce il buco
facendone un vestito tight.

Quichotte vede il mondo non più extralarge
riportandolo in streaming.

Nel Global Market si discute sulle bug farms
con cene a lume di candela.

E’ un discorso lungo e metastorico.
Benn non desidera citare
le condizioni anomale del domani.

Co-fondatore di Ars e Color
ha un ambiente
dove sostano i quadri di Giacometti
e Metràpolis di Guido Ballo
ricercati dalle maison
per un look post-avantgard.

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