INEDITO DI MARIO M. GABRIELE tratto da “Reperti metropolitani” di prossima pubblicazione

Tu li ricordi i consigli di McEvans
quando ti parlò di labirinti senza abbaini
in una delle sue orazioni mattutine 
prima di tornare a Pinar del Rio.

La tua location andava oltre la filosofia
con una pausa a Shattuk Avenue
dove c’erano food stores:
il meglio di Kenwood per il Cooking Chef.
nei giorni underground.

Gessica tornò da Pittsburgh 
lasciandosi dietro Il Trono di spade
dimenticando di mettere a Puffy il collare
mentre guardavamo la modella di Maggioni,
attraente più del suo Pennyblack.
Lo sguardo stava all’altezza dell’equivoco.
I dubbi rimanevano
temendo  i giorni dell’Apocalisse.

Non so se esista ancora  
ma la Trilogia di Kemte Karuf
aiutò a leggere i libri dell’eutanasia
perché non c’è nulla che non sia autentico
e tutto è come un selfie,
fotografato nel fondo dell’anima,
sui gradini di Mont-Saint Michel
sfogliando I Fiori del Male.

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