INEDITO DI MARIO M. GABRIELE tratto da “Reperti metropolitani” di prossima pubblicazione

C’è un Galateo nel bosco
che fa chiarezza sugli animali
e i loro bungalow.

L’hanno letto la lupa, il tigrotto,
i vincitori di Baseball,
quelli del 15 giugno
che si fermano a ricordare Fenniday.

Rudy cercava la bella induista
per un volo Parigi-Amsterdam
al colmo di passeggeri col laptop.

Il senso di questa pioggia è nelle lacrime del Pianeta.
Tra poco resteranno solo gli eccessi di reviews,
con le piccole città irreali, senza sbocchi di camini.

Cosa sai di questo bosco se non ci stai dentro, 
a curare le serre dei papaveri e dei canapini?

Dura la falsa Primavera 
mentre s’addensano i rifugiati,
togliendo la polvere  nella casa di Cecilia Sànchez.

Mirella vuole sposarsi a Santo Domingo
ripetendo le parole del Profeta:
-Quando  supererai  le montagne e il Negheb
sarai salva-.
In che zona ora ti trovi?
Sai come uscirne?


Il set non cambia, 
né mutano le parole del vecchio booktoker
nel Global Garden.

Con te posso parlare di tutto.
Ti riconosco nello slang
e nel cultural power
dove sostano i Dubliners
e tutte le pedine newyorkesi
care a Kerouac e a Rita Dove.

Li senti i petali nel bosco?
E che dicono,? Cosa fanno i funghi prataioli?
Non c’è luogo in cui esistere
a meno che tu non voglia andare a Rio Chavòn 
a sentire la musica di Buena Vista Social Club
con chan-chan-chan, fino a Cuba e alle tortillas.
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