INEDITO

Ti guardo. Cerco di ragionare.
Possibile una coesistenza con l’Universo.
Affondo il dito nell’uovo sbattuto.

Tu non sei colpevole.
Vai a trovare Priscott e le sue donne
se sono pronti con i parapendii!

Dimmi di cosa hai bisogno?
Bel risultato! Non rispondi.
Non credo sia tardi
far uscire il serpente dalla bocca.

Mia adorata sono il tuo lumino,
l’orchestra di Parsifal
nella notte di Halloween.

Guarda un po’qui.
C’è un lenzuolo di polvere sotto il letto.
Nessuno ti vieta di dormirci sopra.

E tu la sera fai la Croce
per me, per Billie Holiday
e Amy Winehouse
e i giocattolini di Winny
con i nostri status symbols
finiti chissà dove?

E’ l’ora del Comfort Food
e del french toast!

Spiega a Corbin
che la Confraternita si è dimezzata
e che altra cosa sono i discorsi,
le profezie del pastore Ben Hill.

Le fughe all’estero erano psichedeliche,
attenuate dal delorazepam.

Oggi ho letto:
The Life and Morals of Jesus of Nazareth.
Ma mi manca il tuo kiss, my love!

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Un commento su “INEDITO

  1. Proprio in quanto rappresentazioni le opere d’arte, pur essendo chiuse in sé stesse,rappresentano il loro altro e di conseguenza sono tanto più autentiche quanto più si affidano al contenuto storico del loro tempo, senza la presunzione di essere al di sopra del tempo stesso. Se dunque il contenuto di verità è storico, questo dipende dal fatto che la storia è immanente alle opere, sì che ciò che le opere d’arte dicono attraverso la configurazione dei loro elementi significa in epoche diverse cosa diverse e questo ha conseguenza sul loro contenuto di verità.Di qui, inoltre, l’impossibilità di una costruzione a senso unico della storia dell’arte.

    (Adorno, Teoria estetica, 1970 trad. it.)

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